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SCUOLA DEL PAESAGGIO
Preservare il paesaggio per custodire la memoria di chi siamo e il futuro di chi saremo.
La Scuola del Paesaggio di Preci nasce dalla collaborazione tra cittadini, istituzioni, esperti e professionisti del settore con l'obiettivo di tutelare e valorizzare il patrimonio naturale e culturale del nostro territorio.
Attraverso un approccio innovativo e sostenibile, la scuola studia come progettare spazi e strutture che non solo rispettano l'ambiente circostante, ma si integrano armoniosamente con il paesaggio e con la storia secolare dei borghi antichi.
Ogni intervento dovrà essere pensato per rispondere alle esigenze contemporanee senza compromettere l'identità e le radici del territorio, creando un equilibrio tra passato e futuro. La nostra missione è quella di ripristinare nuova vita a luoghi ricchi di storia, rendendoli nuovamente protagonisti della vita sociale e culturale delle comunità locali.
Un impegno concreto per il futuro, nel rispetto delle tradizioni e della memoria collettiva, affinché il paesaggio continui a raccontare la nostra storia alle generazioni che verranno.
IL COMUNE DI PRECI
IL COMUNE
DI PRECI
Preci, piccolo comune situato ad un'altezza di 596 m s.l.m., estende il proprio territorio comunale prevalentemente sulla Valle Castoriana. Conta circa 800 abitanti e si estende per 82 kmq. Un’ipotesi, confortata da una preesistenza monastica, vede derivare il suo nome da "Preces" (ovvero preghiera).
Preci, piccolo comune situato ad un'altezza di 596 m s.l.m., estende il proprio territorio comunale prevalentemente sulla Valle Castoriana. Conta circa 800 abitanti e si estende per 82 kmq. Un’ipotesi, confortata da una preesistenza monastica, vede derivare il suo nome da "Preces" (ovvero preghiera).
La Valle collega la Forca di Ancarano a Ponte Chiusita ed è caratterizzata dalla presenza di molti piccoli centri, dove sorgono splendide chiese ricchissime di opere d’arte. La sua morfologia aspra è mitigata da una rigogliosa vegetazione arborea, arbustiva ed erbacea, anche se alcune specie ora sono scomparse, come la canapa che era coltivata in piccoli appezzamenti detti "canapine". In passato abbondavano anche le erbe medicinali, le cui proprietà curative furono note ai monaci orientali, che vissero in eremitaggio nella Valle, e successivamente ai Benedettini. Tutta la zona è ricca di acque e molte sono le sorgenti a regime carsico che sgorgano copiose da imponenti formazioni di roccia calcarea.
La Valle collega la Forca di Ancarano a Ponte Chiusita ed è caratterizzata dalla presenza di molti piccoli centri, dove sorgono splendide chiese ricchissime di opere d’arte. La sua morfologia aspra è mitigata da una rigogliosa vegetazione arborea, arbustiva ed erbacea, anche se alcune specie ora sono scomparse, come la canapa che era coltivata in piccoli appezzamenti detti "canapine". In passato abbondavano anche le erbe medicinali, le cui proprietà curative furono note ai monaci orientali, che vissero in eremitaggio nella Valle, e successivamente ai Benedettini. Tutta la zona è ricca di acque e molte sono le sorgenti a regime carsico che sgorgano copiose da imponenti formazioni di roccia calcarea.
Un elemento importante di Preci è sicuramente l’abbazia benedettina di Sant’Eutizio, fondata sulle tombe dei monaci siriaci che scelsero questi luoghi per vivere da asceti e da eremiti. Per tutto il medioevo l’abbazia fu un importante centro di sviluppo della scuola chirurgica preciana in tutta Europa, e questa tradizione medica fu poi trasmessa agli abitanti del borgo e, successivamente, alle genti dei territori vicini.
Un elemento importante di Preci è sicuramente l’abbazia benedettina di Sant’Eutizio, fondata sulle tombe dei monaci siriaci che scelsero questi luoghi per vivere da asceti e da eremiti. Per tutto il medioevo l’abbazia fu un importante centro di sviluppo della scuola chirurgica preciana in tutta Europa, e questa tradizione medica fu poi trasmessa agli abitanti del borgo e, successivamente, alle genti dei territori vicini.






Dagli anni cinquanta la Valle Castoriana è stata interessata da un intenso esodo rurale, in conseguenza del quale è diventata definitiva la tradizionale emigrazione stagionale verso Firenze e le città costiere toscane, dove gli emigrati erano impegnati in lavoro di facchinaggio, e verso Roma, dove invece praticavano l'arte della "norcineria", intesa non come lavorazione della carne suina, secondo il significato odierno, ma come attività chirurgica di litotomia e di oculistica.
Dagli anni cinquanta la Valle Castoriana è stata interessata da un intenso esodo rurale, in conseguenza del quale è diventata definitiva la tradizionale emigrazione stagionale verso Firenze e le città costiere toscane, dove gli emigrati erano impegnati in lavoro di facchinaggio, e verso Roma, dove invece praticavano l'arte della "norcineria", intesa non come lavorazione della carne suina, secondo il significato odierno, ma come attività chirurgica di litotomia e di oculistica.
La popolazione attuale ha facilitato il permanere degli usi e tradizioni. Agli eremiti siriaci successero i seguaci di San Benedetto, fondatori dell'Abbazia di Sant'Eutizio, la Badia, come è chiamata dagli abitanti del luogo, fondata nel 900 sulle tombe degli eremiti siriaci. Preci in origine era un piccolo villaggio rurale sulla sinistra del torrente Campiano, vicino ad un oratorio benedettino al quale probabilmente deve il nome.
La popolazione attuale ha facilitato il permanere degli usi e tradizioni. Agli eremiti siriaci successero i seguaci di San Benedetto, fondatori dell'Abbazia di Sant'Eutizio, la Badia, come è chiamata dagli abitanti del luogo, fondata nel 900 sulle tombe degli eremiti siriaci. Preci in origine era un piccolo villaggio rurale sulla sinistra del torrente Campiano, vicino ad un oratorio benedettino al quale probabilmente deve il nome.
Quando il papa Paolo III ne concesse la ricostruzione, in seguito al terremoto del 1328, l'insediamento assunse un aspetto elegante grazie a chirurghi di chiara fama che, diventati assai facoltosi, eressero bei palazzi, commissionandone la costruzione a maestranze lombarde. Per secoli Preci e l'Abbazia di Sant'Eutizio sono stati i più importanti punti di riferimento della Valle Castoriana dove nel V secolo si insediarono i monaci provenienti dalla Siria per vivere in preghiera e in contemplazione.
Quando il papa Paolo III ne concesse la ricostruzione, in seguito al terremoto del 1328, l'insediamento assunse un aspetto elegante grazie a chirurghi di chiara fama che, diventati assai facoltosi, eressero bei palazzi, commissionandone la costruzione a maestranze lombarde. Per secoli Preci e l'Abbazia di Sant'Eutizio sono stati i più importanti punti di riferimento della Valle Castoriana dove nel V secolo si insediarono i monaci provenienti dalla Siria per vivere in preghiera e in contemplazione.
L’ABBAZIA DI
SANT’EUTIZIO
L'ABBAZIA DI SANT'EUTIZIO
L’Abbazia di Sant’Eutizio, uno dei complessi monastici più antichi in Italia, sorge a breve distanza da Preci, su un alto dirupo che domina la Valle Castoriana. Immersa all’interno del verde e suggestivo paesaggio della Valnerina, rappresenta uno dei primi esempi di insediamento eremitico in Umbria, poi divenuto potente abbazia benedettina. Per diversi secoli fu il centro ispiratore di tutte le attività della valle. Nel V e VI secolo, nella zona, ma in tutto l’Appennino, ci fu un intenso movimento eremitico spinto soprattutto dalla presenza di monaci siriani, fuggiti dalle persecuzioni e dalle lotte connesse ai grandi concili d’Oriente. S. Gregorio Magno, nei “Dialogorum” (redatti circa nel 593), racconta che il padre venerando Spes fondò, intorno al 450 un monastero a Cample, nella valle detta anche Castoriana, vicino Norcia, un oratorio dedicato alla Vergine. Sicuramente si riferisce al luogo dove nel V sec., S. Spes, con un gruppo di altri eremiti sparsi nella zona, si erano stanziati in vicinanza di una copiosa sorgente che scaturisce tutt’oggi dal masso spugnoso. Si racconta inoltre che Spes perse la vista per circa 40 anni e la riacquistò in fin di vita tanto da poter vedere, prima di morire, gli sviluppi della sua comunità.
L’Abbazia di Sant’Eutizio, uno dei complessi monastici più antichi in Italia, sorge a breve distanza da Preci, su un alto dirupo che domina la Valle Castoriana. Immersa all’interno del verde e suggestivo paesaggio della Valnerina, rappresenta uno dei primi esempi di insediamento eremitico in Umbria, poi divenuto potente abbazia benedettina. Per diversi secoli fu il centro ispiratore di tutte le attività della valle. Nel V e VI secolo, nella zona, ma in tutto l’Appennino, ci fu un intenso movimento eremitico spinto soprattutto dalla presenza di monaci siriani, fuggiti dalle persecuzioni e dalle lotte connesse ai grandi concili d’Oriente. S. Gregorio Magno, nei “Dialogorum” (redatti circa nel 593), racconta che il padre venerando Spes fondò, intorno al 450 un monastero a Cample, nella valle detta anche Castoriana, vicino Norcia, un oratorio dedicato alla Vergine. Sicuramente si riferisce al luogo dove nel V sec., S. Spes, con un gruppo di altri eremiti sparsi nella zona, si erano stanziati in vicinanza di una copiosa sorgente che scaturisce tutt’oggi dal masso spugnoso. Si racconta inoltre che Spes perse la vista per circa 40 anni e la riacquistò in fin di vita tanto da poter vedere, prima di morire, gli sviluppi della sua comunità.
Alla morte di Spes, un suo discepolo, Eutizio, che conduceva la sua vita di ascesi insieme al compagno Fiorenzo in un eremo poco distante nell’alta valle della Guaita, per le sue grandi virtù divenne la guida spirituale del cenobio. La comunità ebbe un notevole impulso ed in questo periodo venne eretto il primitivo monastero e la chiesa nella quale alla sua morte vennero deposte le spoglie di S. Eutizio.
Alla morte di Spes, un suo discepolo, Eutizio, che conduceva la sua vita di ascesi insieme al compagno Fiorenzo in un eremo poco distante nell’alta valle della Guaita, per le sue grandi virtù divenne la guida spirituale del cenobio. La comunità ebbe un notevole impulso ed in questo periodo venne eretto il primitivo monastero e la chiesa nella quale alla sua morte vennero deposte le spoglie di S. Eutizio.
Quando arrivò dal suo eremo (poco distante dall’attuale Abbazia Eutizio) ricavò la sua cella tra alcune grotte esistenti nel masso di travertino che sorregge, ancora oggi, la torre campanaria. Costruì poi la chiesa, che subirà successivi ampliamenti e rifacimenti ed in essa raccolse le spoglie del compagno Spes. Secondo lo Iacobilli il monastero fu fondato nell’anno anno 536, quando Eutizio ne divenne abate “… e per esserne stato ampliatore, fu il monastero intitolato al suo nome” (Iacobilli) Intorno l’anno 1000 il monastero costituisce il maggior centro politico ed economico della zona. Nel contesto infatti di grande degrado economico e culturale i monaci benedettini ebbero un ruolo decisivo: essi assunsero direttamente il ministero della cura delle anime e di salvezza economica delle popolazioni rurali, sviluppano la loro funzione sociale legata alla regola dell’ora et labora, danno vita ad una vera e propria opera di colonizzazione del territorio sul piano spirituale, culturale ed economico. Attorno all’Abbazia ruotava la vita delle comunità circostanti Acquaro, Valle, Collescille (paesi fondati dagli stessi monaci) che insieme al monastero costituirono un organismo civile e religioso, la Guaita di S. Eutizio.
Quando arrivò dal suo eremo (poco distante dall’attuale Abbazia Eutizio) ricavò la sua cella tra alcune grotte esistenti nel masso di travertino che sorregge, ancora oggi, la torre campanaria. Costruì poi la chiesa, che subirà successivi ampliamenti e rifacimenti ed in essa raccolse le spoglie del compagno Spes. Secondo lo Iacobilli il monastero fu fondato nell’anno anno 536, quando Eutizio ne divenne abate “… e per esserne stato ampliatore, fu il monastero intitolato al suo nome” (Iacobilli) Intorno l’anno 1000 il monastero costituisce il maggior centro politico ed economico della zona. Nel contesto infatti di grande degrado economico e culturale i monaci benedettini ebbero un ruolo decisivo: essi assunsero direttamente il ministero della cura delle anime e di salvezza economica delle popolazioni rurali, sviluppano la loro funzione sociale legata alla regola dell’ora et labora, danno vita ad una vera e propria opera di colonizzazione del territorio sul piano spirituale, culturale ed economico. Attorno all’Abbazia ruotava la vita delle comunità circostanti Acquaro, Valle, Collescille (paesi fondati dagli stessi monaci) che insieme al monastero costituirono un organismo civile e religioso, la Guaita di S. Eutizio.



Eutizio morì nel maggio del 540 e la sua fama di santità aveva già richiamato numerosi discepoli, avviando il monastero ad un lungo futuro di prosperità materiale e spirituale. Grazie alle numerose donazioni dei duchi di Spoleto, dopo la loro conversione al cristianesimo, ai privilegi concessi dagli imperatori cattolici, alle concessioni pontificie e vescovili il territorio di influenza dell’abbazia divenne molto vasto e la proprietà fondiaria da essi accumulata assunse un ruolo di forte promozione economica.
Eutizio morì nel maggio del 540 e la sua fama di santità aveva già richiamato numerosi discepoli, avviando il monastero ad un lungo futuro di prosperità materiale e spirituale. Grazie alle numerose donazioni dei duchi di Spoleto, dopo la loro conversione al cristianesimo, ai privilegi concessi dagli imperatori cattolici, alle concessioni pontificie e vescovili il territorio di influenza dell’abbazia divenne molto vasto e la proprietà fondiaria da essi accumulata assunse un ruolo di forte promozione economica.
Il paesaggio ne venne modificato: gli insediamenti monastici prediligevano le sponde dei fiumi di fondovalle, le zone insalubri da bonificare, gli ambiti isolati e difficilmente accessibili; questa dislocazione rifletteva un indirizzo strategico: è nelle zone rurali impervie che si poteva affermare la separatezza, ereditata dal movimento eremitico, ed il primato della vita contemplativa; ma al tempo stesso l’insediamento nella campagna permetteva di esercitare il controllo e la gestione di vasti territori, la cui estensione offriva la misura del potere temporale dei monasteri.
Il paesaggio ne venne modificato: gli insediamenti monastici prediligevano le sponde dei fiumi di fondovalle, le zone insalubri da bonificare, gli ambiti isolati e difficilmente accessibili; questa dislocazione rifletteva un indirizzo strategico: è nelle zone rurali impervie che si poteva affermare la separatezza, ereditata dal movimento eremitico, ed il primato della vita contemplativa; ma al tempo stesso l’insediamento nella campagna permetteva di esercitare il controllo e la gestione di vasti territori, la cui estensione offriva la misura del potere temporale dei monasteri.
La decadenza dell’abbazia ebbe inizio con la fine del XII secolo e tra il 1257 e il 1259 le ultime terre furono donate al Comune di Norcia. Nel XIV secolo l’abbazia perse la sua autonomia a vantaggio del Rettore del Ducato Spoletino e dopo varie vicissitudini secolari l’abbazia passò nel XV secolo agli abati commendatari di cui gli ultimi furono i vescovi di Norcia. Nel 1451, il monastero fu dato in commenda a Niccolò V, anche se vi rimasero i Benedettini fino al 1568.
La decadenza dell’abbazia ebbe inizio con la fine del XII secolo e tra il 1257 e il 1259 le ultime terre furono donate al Comune di Norcia. Nel XIV secolo l’abbazia perse la sua autonomia a vantaggio del Rettore del Ducato Spoletino e dopo varie vicissitudini secolari l’abbazia passò nel XV secolo agli abati commendatari di cui gli ultimi furono i vescovi di Norcia. Nel 1451, il monastero fu dato in commenda a Niccolò V, anche se vi rimasero i Benedettini fino al 1568.



L’opera dei monaci benedettini non era rivolta solamente all’interno del monastero: alla bonifica della spiritualità, essi unirono la bonifica del mondo che li circondava, diffondendo la loro regola di vita e la razionalità della divisione del lavoro. I monaci svolsero un vero e proprio ruolo di riorganizzazione delle campagne con la creazione di una rete di collegamenti, la bonifica di aree degradate, la creazione di centri di aggregazione di vita delle popolazioni rurali. Tutto questo però con il tempo andò a scontrarsi con il potere dello Stato e intorno al Settecento, l’abbazia fu abbandonata. Va ricordato inoltre che i monaci di S. Eutizio furono anche i promotori di un’importante scuola chirurgica che ebbe come centro di sviluppo Preci e fiorì dal XIII fino al XVIII secolo.
L’opera dei monaci benedettini non era rivolta solamente all’interno del monastero: alla bonifica della spiritualità, essi unirono la bonifica del mondo che li circondava, diffondendo la loro regola di vita e la razionalità della divisione del lavoro. I monaci svolsero un vero e proprio ruolo di riorganizzazione delle campagne con la creazione di una rete di collegamenti, la bonifica di aree degradate, la creazione di centri di aggregazione di vita delle popolazioni rurali. Tutto questo però con il tempo andò a scontrarsi con il potere dello Stato e intorno al Settecento, l’abbazia fu abbandonata. Va ricordato inoltre che i monaci di S. Eutizio furono anche i promotori di un’importante scuola chirurgica che ebbe come centro di sviluppo Preci e fiorì dal XIII fino al XVIII secolo.

Nata dalla cooperazione tra professionisti del settore, la Scuola del Paesaggio di Preci, lavora per ridare vita al territorio, progettando strutture pensate per fondersi con il paesaggio e con la ricca storia dei nostri borghi antichi. Un impegno per il futuro, nel rispetto delle radici di chi siamo.

COMUNE DI PRECI
Indirizzo
Via Alcide De Gasperi, 13 - 06047 Preci PG, Italia
Telefono
0743-93781
FAX
0743-937827
Posta certificata
MISURA 7 - sottomisura 7.6 Tipologia di intervento 7.6.1 Riqualificazione e valorizzazione delle aree rurali. “I custodi della Valle Campiana”.
Iniziativa finanziata dal Programma di sviluppo rurale per l'Umbria 2014-2020
Organismo responsabile dell’informazione: Comune di Preci
Autorità di gestione: Regione Umbria - Direzione regionale Sviluppo economico, agricoltura, lavoro, istruzione, agenda digitale
Questo sito è stato progettato con un'attenzione particolare all'accessibilità, per garantire un'esperienza inclusiva a tutti gli utenti
© 2025 SCUOLA DEL PAESAGGIO PRECI
DESIGNED AND DEVELOPED BY A+

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